Martedì 6 novembre, Agnès Buzyn, ministro della Sanità, e Nicolas Revel, direttore generale dell’assicurazione sanitaria, hanno rilanciato il progetto della Dossier Médical Partagé (DMP – Cartella clinica condivisa), un progetto lanciato nel 2004. Il governo prevede una diffusione di questo strumento tra la popolazione francese a partire dal prossimo anno. Obiettivo: 40 milioni di cartelle aperte entro 5 anni.
A settembre Emmanuel Macron ha presentato il piano sanità 2022 con un budget di 3,4 miliardi di Euro, con particolare attenzione sull’aspetto digitale. Vuole dotare il paese “di un vero sistema di sanità digitale”. Il governo ha deciso di stanziare 500 milioni di Euro per la trasformazione digitale del settore della sanità, di cui una parte sarà investita nella diffusione della DMP.
Il governo ha fissato tre obiettivi nell’ambito della strategia di trasformazione del sistema della sanità:
- Favorire l’accessibilità online, per ogni paziente, a tutti i propri dati medici
- Raggiungere la smaterializzazione di tutte le ricette
- Attuare una semplificazione della condizione delle informazioni tra tutti gli operatori sanitari
La DMP, uno strumento indispensabile per la medicina di domani
Per Agnès Buzyn la DMP è “indispensabile per la medicina di domani”. Per il ministro deve divenire “ovvio per tutti i francesi come lo è diventata la tessera sanitaria”. La DMP deve permettere di conservare e garantire tutte le informazioni sanitarie di un paziente. L’obiettivo è di favorire la prevenzione, il coordinamento, la qualità e la continuità dell’assistenza. Ogni assicurato potrà conservare le proprie informazioni sanitarie online e condividerle con gli operatori sanitari di sua scelta, che potranno così curarli al meglio.
Il Dossier Médical Partagé (cartella clinica condivisa) comprende:
- i dati di identificazione del titolare della cartella
- la cronologia dell’assistenza sanitaria dei 24 mesi precedenti. Questi dati saranno alimentati automaticamente dalla CNAM
- l’anamnesi (patologie, allergie, ecc.)
- gli esiti di esami medici
- i resoconti delle ospedalizzazioni
- le disposizioni sul fine vita
- i dati dei parenti prossimi da avvertire in caso di urgenza, della persona di fiducia, del medico curante e degli operatori sanitari autorizzati ad accedere alla cartella
“La cartella clinica condivisa (DMP) deve essere innanzitutto un grande passo avanti al servizio dei pazienti. Si presenta in particolare come una risposta efficace a un’anomalia che esiste da molto tempo, vale a dire che i francesi non dispongono delle loro cartelle cliniche. Questa situazione, come sanno tutti, causa perdite di tempo e di informazioni”, ha espresso Agnès Buzyn in un discorso pronunciato il 6 novembre scorso.
Abbattere le barriere del sistema sanitario
Questa cartella digitale deve permettere di abbattere le barriere del sistema sanitario francese e di migliorare l’assistenza grazie a una centralizzazione dei dati medici. Dal 6 novembre ogni francese può creare la propria DMP tramite il sito dedicato. La creazione del DMP può avvenire anche tramite la cassa primaria di assicurazione malattia (cpam), un operatore sanitario o in farmacia.
“In qualsiasi istante il paziente mantiene il controllo dell’accesso al servizio, che ha un elevato grado di sicurezza. Può aggiungere un’informazione (persona da avvertire in caso di urgenza, persona di fiducia, disposizioni di fine vita) o decidere di nascondere alcuni documenti e riceve una notifica e-mail ogni volta in cui viene aggiunto un documento”, ha indicato l’Assicurazione Malattia.
Garantire la sicurezza dei dati
I dati medici sono particolarmente sensibili. Necessitano di essere gestiti con precauzione. Il tema sicurezza è centrale nel quadro del DMP. Tutti i dati contenuti nella cartella clinica devono essere criptati e conservati da un’azienda accreditata. Al fine di garantire la sicurezza delle informazioni e di rispettare la vita privata dei pazienti, tutti gli utenti sono rigidamente autenticati per accedere al DMP. “Queste informazioni possono essere utilizzate soltanto per migliorare l’assistenza medica. Qualsiasi altro utilizzo non è consentito”, garantisce l’Assicurazione Malattia sul proprio sito Internet.